Nell'anniversario dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, il Kyoto Club ha dato appuntamento a Roma per il suo convegno annuale dal titolo Cambiamenti climatici e città intelligenti.
Proprio dal concetto di città intelligente, insieme ad altri assessorati di Roma Capitale, abbiamo avviato in questi mesi di amministrazione un percorso programmatico, per dotare la nostra città della capacità di rispondere alle esigenze qualitative dei cittadini e alle sollecitazioni ambientali e naturali in modo attivo e virtuoso.
Reagire agli eventi metereologici
Gli eventi metereologici di proporzioni considerevoli con cui il territorio di Roma ha dovuto fare i conti nei giorni scorsi (qui una mia riflessione), che hanno causato danni alle persone e alla città, sono solo una delle conseguenze dei cambiamenti climatici ed è ormai noto come, eventi del genere, appartengano a processi strutturali e non semplicisticamente legati a casualità. Una scomoda verità, come fu definita, con la quale siamo chiamati a fare i conti oggi e ogni giorno che passa in misura crescente.
Il nostro impegno quotidiano è certamente, in prima linea, al fianco dei cittadini e delle imprese che hanno subito i danni e, ancor di più, si vuole tradurre in politiche di gestione efficaci e intelligenti, aumentando la capacità della nostra città di reagire in termini di adattamento e resilienza, cioè di quella capacità della città di resistere agli shock, affrontando in modo attivo gli eventi naturali.

Le città, sempre più attrazione per le popolazioni mondiali (si stima che circa il 50% della popolazione mondiale viva in città), sono il terreno ideale per dare impulso a un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Occorre, e siamo impegnati a, programmare e riorganizzare la trasformazione urbana: è questa la sfida cui sono chiamate le città nell'ambito di una strategia nazionale che ridisegna la politica energetica e il quadro di riferimento per la gestione degli equilibri ambientali.
Programmazione e condivisione internazionale
La programmazione, che certamente deve essere coordinata a livello europeo, deve inoltre promuovere una forte sinergia tra le diverse realtà locali che, in contesti differenti e con persone differenti (ma con le medesime linee guida), dovranno e sapranno instaurare quel "doppio binario" della mitigazione e dell'adattamento.
Secondo un vecchio, quanto mai attuale, slogan: occorre pensare globalmente e agire localmente.
Non è un caso, quindi, che Roma sia tra le 33 città selezionate, lo scorso dicembre, dalla Fondazione Rockfeller, per predisporre un piano di resilienza, adottando cioè provvedimenti in grado di attenuare gli effetti delle manifestazioni metereologiche. Con le altre 4 città europee coinvolte in questo virtuoso programma (Rotterdam, Bristol, Glasgow e Velije), Roma ha già inteso stabilire una rete per scambiare buone pratiche e capacità progettuale.
Lo stesso approccio chiamato "smart city" prevede di pensare alle città come insiemi di reti interconnesse (rete dei trasporti, rete elettrica, degli edifici, dell'illuminazione, delle relazioni sociali, dell'illuminazione pubblica, dell'acqua, dei rifiuti). Come è stato sottolineato durante il convegno: l'integrazione di tali reti in un disegno coordinato offre nuovi servizi, impensabili fino al decennio scorso, e apre a delle possibilità di trasformazione progressiva delle città.

Se negli scorsi anni l'evidente mancanza di lungimiranza, senso di responsabilità e capacità di pianificazione hanno permesso un disordine urbanistico e una gestione non adeguata delle periferie e delle infrastrutture che espone i territori a gravi rischi, oggi è necessario cambiare passo e Roma è in prima linea.
Oggi è necessario un impegno concreto per assicurare un futuro intelligente alle nostre città e, come evidenziato durante il convegno odierno, il concetto di città intelligente è un approccio vincente perché interdisciplinare: le smart city declinano infatti il tema dell'efficienza delle risorse in una molteplicità di ambiti, dal settore energetico alla gestione dei rifiuti, conciliando le esigenze di cittadini, istituzioni e imprese.
Rinnovare la gorvernance
Nello specifico, l'elaborazione di una strategia che tenga conto dei cambiamenti climatici e sia economicamente efficiente, condivisibile e accettabile dai cittadini è stata avviata a Roma Capitale e affronterà tasformazione e rigenerazione urbana (partendo dal recupero delle aree marginali, soggette a degrado e abbandono) con interventi volti a rafforzare la capacità dei sistemi ambientali di mantenere l'equilibrio: il verde pubblico e la gestione degli spazi urbani diventano, in questo modo, l'opportunità per affrontare in modo attivo le condizioni metereologiche, riducendo i rischi e i danni.
Si tratta di un'opportunità per innovare la governance di Roma Capitale, attuando un coordinamento costante che affronti pianificazione, verde, mobilità e manutenzione, rafforzando gli elementi di un cambiamento radicale del modo di pensare e gestire lo spazio urbano. Un processo importante che si attuerà e, in senso più forte, si nutrirà della partecipazione e condivisione dei programmi con i cittadini il cui futuro e qualità della vita è al centro di ogni nostra azione amministrativa.
Il tempo per farlo è adesso: eventi come quelli che hanno colpito l'Italia, in diverse regioni, di impatto rilevante e con danni non solo ai sistemi economici, saranno più frequenti in futuro e senza una politica intelligente il loro impatto rischia di essere sempre più grave. Per questo motivo abbiamo creduto di non rinviare oltre e oggi siamo ancor più impegnati a non attendere ulteriormente.