Si tiene in questi giorni a Roma un Meeting internazionale sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti urbani per mettere a confronto esperienze e soluzioni delle grandi capitali europee: Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Roma e Vienna.
Lo scenario normativo
Come è noto, dei vari aspetti legati ai rifiuti e alla loro gestione, se ne occupano una serie di norme europee che gli Stati membri adottano e si impegnano ad attuare secondo le proprie particolari inclinazioni e specificità territoriali. La Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti (2008/98/CE), ad esempio, impegna gli Stati ad adottare delle misure per il trattamento dei rifiuti a difesa dell'ambiente secondo la seguente gerarchia di azioni:
- prevenzione;
- preparazione per il riutilizzo;
- riciclo;
- recupero di altro tipo (ad esempio, recupero di energia);
- smaltimento.
Secondo uno schema visivo semplificato:

Un confronto di esperienze
Succede così che all'interno dell'Unione, Stati differenti (e all'interno degli Stati anche le diverse Regioni) possano applicare soluzioni differenti per conseguire i risultati di riduzione dei rifiuti, riciclo e riuso delle materie, recupero dell'energia.
Scelte differenti generano percorsi, esperienze e costi differenti che in questi giorni sono stati messi a confronto in un Meeting organizzato a Roma da ATIA-ISWA Italia (Associazione che riunisce i tecnici italiani ambientali, membro nazionale dell'International Solid Waste Association) e da AMA S.p.A. cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali ed esperti del settore provenienti da Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Roma e Vienna.
I contesti di riferimento
Il confronto fra grandi capitali europee è importante poiché le grandi metropoli affrontano problemi simili e le rispettive esperienze e competenze possono essere di aiuto nell'adottare le strategie migliori. In dettaglio le rispettive aziende che si occupano della gestione dei rifiuti operano nei seguenti contesti di riferimento:
Berlino
Londra
Madrid
Parigi
Vienna
Roma
I sistemi di gestione dei rifiuti
Centrale per tutte le realtà europee è la necessità di ridurre i rifiuti. Diverse sono però le strategie che le singole capitali adottano per la loro gestione e il loro smaltimento, in dettaglio:
Berlino è il comune più virtuoso tra le realtà che si confrontano con una media annuale del 42% di rifiuti raccolti in modo differenziato e avviati a riciclo. Dal 2005 la legge tedesca proibisce lo smaltimento in discarica di rifiuti indifferenziati e ne consente l'utilizzo solo per una quota residuale di scarti. Ogni anno inoltre nella capitale tedesca circa il 33% dei rifiuti viene trattato per l'incenerimento e il conseguente recupero energetico.
Londra ha una media annuale di raccolta differenziata pari al 34%. Circa il 41% dei rifiuti raccolti viene destinato all'incenerimento e al conseguente recupero energetico mentre il restante 25% finisce in discarica.
Madrid è la capitale, tra quelle in esame, maggiormente sbilanciata a favore delle discariche. Circa il 39% dei rifiuti raccolti annualmente finisice infatti in discarica. La percentuale di raccolta differenziata dei materiali è intorno al 17% mentre il 26% circa dei rifiuti è destinato all'incenerimento e al recupero energetico.
Parigi ha un sistema basato in buona parte sul trattamento termico con circa il 67% dei rifiuti gestiti attraverso l'incenerimento. La raccolta differenziata dei materiali è pari al 13% mentre un 12-13% dei rifiuti viene conferito in discarica.
Vienna è anche nota per gli impianti di trattamento termico dei rifiuti che trattano il 75% circa dei rifiuti indifferenziati prodotti (pari al 67% del totale dei rifiuti). Solo un 5% dei rifiuti è destinato a recupero di materia, il 14,5% circa diventa compost e il resto è formato da residui e scorie dell'incenerimento che finiscono in discarica.
Al confronto con le altre capitali europee, Roma ha un sistema oggi fortemente indirizzato verso la raccolta differenziata. Con una media del 38% di materiali raccolti in maniera differenziata e avviati al recupero di materia o al trattamento per il compost, è infatti seconda alla sola Berlino per percentuale di raccolta differenziata. Il sistema, in fase di rinnovamento, prevede l'estensione graduale del nuovo modello di raccolta a 5 frazioni che raggiungerà entro il 2015 l'intera città aumentando sensibilmente questa percentuale. Il restante 62% costituito da rifiuti indifferenziati è destinato a lavorazioni in impianti di tritovagliatura e trattamento meccanico e biologico e, successivamente, avviato in parte a recupero energetico e in parte in discariche che accolgono i rifiuti trattati fuori regione.

Più impianti e più slancio per recuperare il ritardo
Nel confronto con le capitali europee, Roma sconta le scelte e gli immobilismi del passato, soprattutto riguardo l'assenza di impiantistica. Ma non è il tempo per recriminare, anzi il passato immobilismo può fornire a Roma la possibilità di avere uno slancio più virtuoso e sostenibile che punta ai gradini superiori della piramide tracciata dalla normativa europea. Oggi finalmente, guardando alle percentuali e alle possibilità economiche e industriali della raccolta differenziata, stiamo lavorando per realizzare gli impianti che saranno doppiamente importanti perché consentiranno di lavorare nel nostro territorio le materie recuperate, con un notevole guadagno dal punto di vista ambientale e senza il ricorso massiccio alla termovalorizzazione, e serviranno a far rimanere nelle tasche dei romani un po' dei soldi che il loro impegno a differenziare i materiali è in grado di fargli guadagnare... segno che #aromasipuò.
