rifiuti

Roma ha avviato una radicale modifica del suo ciclo dei rifiuti, una rivoluzione culturale: dal rifiuto come problema, all'opportunità ambientale, industriale ed economica della raccolta differenziata.

ESTELLA MARINO

La storia recente

Fino a dicembre 2012 circa il 75% dei rifiuti di Roma finiva in discarica. Il picco di raccolta differenziata, raggiunto a dicembre 2012, si fermava al 30% del totale dei rifiuti.

Una strategia che prevedeva solo la raccolta dei rifiuti e il loro smaltimento in discarica (una grande buca dentro cui sotterrare tutto) è incompatibile con il futuro del pianeta, è una strategia miope e pericolosa da troppi punti di vista, da quello ambientale a quello della legalità. Ci siamo presentati con un'altra idea per la gestione dei rifiuti, un'idea in cui l'uso delle discariche è ribaltato rispetto al passato e passa dall'essere la destinazione principale di ogni rifiuto a essere l'ultimo, residuale e più piccolo tassello di una strategia basata sulla raccolta differenziata, sul riuso e sul riciclo dei materiali.

La piramide della gestione dei rifiuti secondo le indicazioni comunitarie:

Come è comprensibile, il passaggio da un sistema a un altro comporta cambiamenti di abitudini, programmi integrati di investimenti, nuove modalità organizzative di erogazione del servizio, tutti fattori che possono generare dei temporanei disallineamenti e disagi.

Tuttavia, all'insediamento della nuova amministrazione, il modello di raccolta differenziata (con cinque differenti frazionamenti e con la raccolta per strada o porta a porta a seconda dei quartieri), figlio di numerose e confuse sperimentazioni durate circa 4 anni, era già in partenza in cinque municipi (VI, IX, XV, XVIII, ex XVII). Due le scelte possibili: fermare il progetto e rimettere tutto in discussione, l'ennesimo cambiamento per i cittadini romani coinvolti con il rischio di non raggiungere neanche gli obiettivi fissati dal Patto per Roma, oppure andare avanti, rallentare forse solo un po' il passo, per recuperare il sistema in corsa e rimettere su binari corretti l'applicazione del nuovo modello.

Con un notevole sforzo e impegno, anche da parte di molti amministratori locali, siamo andati avanti cercando di sopperire alle mancanze di un'attuazione frettolosa e male organizzata. Alla necessità di informazione dei cittadini si affiancava infatti anche il mancato adeguamento di uomini e mezzi al nuovo modello inizialmente risolto con il semplice trasferimento di massa del personale che ha aumentato il caos e la disorganizzazione.

 

Il presente

Ovviamente per i municipi in partenza nel 2014 e nel 2015 con il nuovo modello di raccolta differenziata – nulla di trascendentale, un porta a porta con i bidoncini condominiali utilizzato in molte realtà italiane, anche grandi città – la logica è stata completamente rovesciata. Abbiamo infatti strutturato e condiviso, anzitutto con i presidenti dei municipi, il percorso che normalmente si attua per preparare il cambiamento del servizio.

Tutto il lavoro in corso è stato consegnato nelle mani del nuovo management AMA che seguirà quanto in parte già impostato procedendo alla necessaria riorganizzazione dell'azienda. Uno tra gli obiettivi da conseguire in breve tempo è quello di avere responsabili municipali per i molteplici servizi che AMA svolge, non ultimi lo spazzolamento e il decoro urbano, parte degli indici che contribuiscono al miglioramento della qualità della vita delle persone. Responsabilità chiare in ogni verso: sia nel caso della mancanza di adeguati mezzi per raggiungere gli obiettivi che nel caso si tenti di nascondere inefficienze dietro alibi di questo tipo.

Abbiamo necessità di rilanciare un grande processo di efficienza in AMA che consenta di far lavorare al meglio e al massimo i quasi 8.000 dipendenti che devono dimostrare alla cittadinanza di essere all'altezza del compito assegnatogli. Siamo convinti che, come accade in tutte le aziende, una larga parte di lavoratori, vera e propria risorsa, necessita solo di essere valorizzata e messa nelle condizioni giuste per lavorare al meglio: lavoratori e lavoratrici che tengono alla propria azienda, che ogni giorno danno il massimo e che spesso sono frustrati dall'emergere di comportamenti scorretti, che inevitabilmente finiscono per danneggiare tutti.

Così come è necessario ancora un forte impegno nella formazione dei cittadini che non sempre agiscono con comportamenti virtuosi rispetto alla raccolta differenziata.

I percorsi e le sfide

Stiamo affrontando una radicale modifica del ciclo dei rifiuti a Roma che prevede anzitutto una rivoluzione del sistema culturale: dal rifiuto come problema, all’opportunità ambientale, industriale ed economica della differenziata. Si tratta di una triplice sfida per il territorio di Roma: per i cittadini, per le imprese e per l’amministrazione.

La sfida, infatti, non è legata solamente alla modifica di un servizio di raccolta dei rifiuti, ma al cambiamento di un intero settore industriale. Superare il tema della discarica unica, sistema monopolistico per definizione, significa restituire a questo settore industriale una nuova vitalità che lo preservi inoltre dal rischio di infiltrazioni mafiose, statisticamente presenti soprattutto nei segmenti meno tecnologicamente avanzati (le discariche), spostando il focus sul recupero e sul riciclo.

La strategia richiede di aumentare il materiale raccolto in maniera differenziata che, recuperato e riciclato, costituisce una materia prima secondaria in un Paese che, come il nostro, è fortemente bisognoso di materie prime. Questo percorso può realizzarsi se si verificano tre fattori:

  • cittadini sempre meglio formati, informati e consapevoli (la raccolta differenziata inizia nelle case di ciascuno di noi) dei programmi per prevenire la produzione di rifiuti, degli obiettivi della loro gestione e del destino finale dei materiali che con tanto impegno vengono differenziati;
  • un'azienda sana, che faccia bene il servizio di raccolta differenziata (oltre alla cura per la pulizia e il decoro della città);
  • la presenza di adeguati impianti di trattamento dei materiali raccolti attraverso la differenziata.

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