Roma ha avviato una profonda trasformazione del proprio modello di sviluppo riportando al centro dell’agenda di governo i temi della qualità dell’ambiente e di un processo di innovazione che intende creare le occasioni per il futuro di una città più intelligente più efficiente e più sostenibile.
La Settimana Europea della Mobilità
Impegnare la città sui temi della Settimana Europea della Mobilità che quest’anno ha come slogan “our streets our choice” significa cambiare radicalmente il punto di riferimento di come pensare la città e il suo sviluppo: significa adottare scelte che vanno nella direzione dell’economia circolare con la capacità di tutelare l’ambiente e le risorse naturali in un’ottica di gestione e non più di consumo.
Perché non è con un evento o con una sola decisione che è possibile cambiare un modello di sviluppo: per questo il nostro sforzo è quello di insistere con determinazione su scelte che sono in grado di apportare trasformazioni nella struttura sociale ed economica: la via tracciata a livello internazionale è quella della sharing economy con una maggiore rilevanza attribuita alla condivisione, all’idea che la città si innova investendo con intelligenza.

Interventi strutturali
Con il nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) si avranno interventi strutturali verso la mobilità sostenibile e collettiva anche per migliorare la qualità dell'aria e far diventare Roma una città più sostenibile competitiva e attraente.
La Giornata europea del car sharing, ad esempio, è importante per diverse ragioni. Anzitutto perché sottolinea l'importanza dell'uso condiviso delle auto, una scelta che sposta l’asse dell’interesse economico verso attività improntate alla condivisione e all’avvio di un mix di soluzioni capaci di agire in modo strutturale sull’uso dello spazio urbano e del ruolo dell’auto.
Roma Capitale è impegnata in questa trasformazione per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici e all’adozione di politiche di sostenibilità ambientali come testimoniato dal lavoro avviato con il Patto dei Sindaci con la redazione del Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES) e il suo costante aggiornamento. Impegno che stiamo realizzando nell’ambito di importanti network internazionali come il C40 realizzando progetti ambiziosi per l’adattamento e la resilienza in collaborazione con la Rockefeller Foundation.

Una sfida importante
Occorre continuare su questa strada, integrando le competenze e le esperienze delle capitali europee e legando in maniera indissolubile le prospettive di sviluppo alle esigente della sostenibilità ambientale, oggi più che mai motore di crescita e offerta lavorativa e per farlo è necessario lo sforzo di tutti.
È necessario lo sforzo dell’Amministrazione Capitolina, chiamata a rendere efficiente e razionale l’uso delle risorse economiche e dell’organizzazione di un sistema di trasporto e mobilità che consideri l'esigenza di riqualificare l'offerta e recuperare la Città al suo ruolo di Capitale, investendo risorse per pedonalizzare aree come i Fori imperiali, il Tridente, la passeggiata archeologica.
È necessario lo sforzo dei cittadini, per comprendere l’esigenza di un cambiamento che non può essere soltanto infrastrutturale o amministrativo, ma che richiede una maggiore condivisione e partecipazione con la creazione di un’attenzione civica verso la cura e l’uso sociale della Città.
È necessario lo sforzo del Governo nazionale e della Regione Lazio, in un quadro di riforme dell’amministrazione locale di maggiori impegni e responsabilità che, proprio in questo momento che vedono l’Italia presiedere l’Unione europea, non possono essere lasciate a un approccio che non sia straordinario e di largo respiro.
Roma Capitale sta facendo il proprio compito ridisegnandosi in funzione della sostenibilità ambientale e del miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini con quelle scelte concrete che contraddistinguono l’impegno e che Roma condivide con altre migliaia di città europee che contemporaneamente stanno lavorando per innestare innovazione e futuro nelle loro politiche urbane.