La Giornata nazionale degli alberi offre l'occasione per confrontarsi sul ruolo degli alberi e, più in generale, degli spazi verdi urbani, ma soprattutto deve servire per rilanciare l'impegno a pianificare e progettare il miglioramento della qualità della vita.
Gli alberi attraversano e ci raccontano la storia dei nostri territori e, in una città come Roma, i tanti alberi che ne arricchiscono il profilo urbano raccontano una storia molto lunga. Il patrimonio arboreo della città è di circa 300.000 alberi, molti dei quali superano i 50 anni di vita, con esemplari, in alcuni casi, risalenti ai primi anni del '900: un patrimonio importante che richiede attenzioni e cure dai punti di vista naturalistico-ambientale e della sicurezza urbana.
Dai vicoli tra i palazzi agli spartitraffico delle più grandi strade cittadine, gli alberi fanno parte della vita di Roma e il Dipartimento provvede alla gestione ordinaria e straordinaria di questo patrimonio in economia, con personale e mezzi propri, e attraverso gli appalti pubblici. Gli interventi necessiterebbero di risorse maggiori rispetto a quelle attualmente disponibili per valorizzare e migliorare il decoro e la qualità del paesaggio urbano.
Nel contesto urbano le piante, soggette al naturale invecchiamento, devono fare i conti con l'inquinamento, i terreni impermeabilizzati, le frequenti potature dettate dal bisogno di sicurezza, i tagli delle radici per interventi stradali e diversi altri fattori che aumentano il rischio di malattie e stress delle piante riducendone l'aspettativa di vita. Conosciamo tutti il sentimento di desolazione davanti a un albero ridotto a scheletro o abbattuto: i numeri del Servizio giardini parlano di 500-1.000 nuovi alberi piantati negli ultimi anni a fronte di circa 1.500-2.000 abbattimenti.
Il 2013 è stato un anno di gestione quasi emergenziale su questo tema, ma siamo impegnati a individuare i fondi necessari per pianificare e intervenire in modo diverso nel futuro orientati a:
- valorizzare il patrimonio storico-culturale e naturalistico-ambientale degli alberi e degli spazi verdi urbani con la cura, il mantenimento e mirati interventi di risanamento o, dove possibile, reintegrazione;
- scegliere correttamente le piante per migliorare la qualità del paesaggio urbano, in uno spot: "albero giusto al posto giusto". Decoro urbano, esigenze naturalistiche e di sicurezza devono integrarsi;
- evitare di rimpiazzare lungo le strade pini, robinie e lecci perché (in parte) con i loro apparati radicali superficiali tendono a rovinare e dissestare strade e marciapiedi - creando pericoli per veicoli e pedoni - e (in parte) si prestano come posatoi stagionali per stormi di uccelli che, soprattutto in alcuni quartieri della città, influiscono sulla qualità del paesaggio e della vita stessa delle piante. Pini, robinie e lecci possono essere favorevolmente piantati in aree verdi della città, in parchi e giardini;
- mantenere la più ampia biodiversità possibile ma preferire la scelta di essenze non allergeniche e autoctone;
- continuare le azioni di censimento e verifica fitostatica e fitosanitaria delle piante, avviate dal 2006 grazie al Progetto Biomasse in collaborazione con la Regione Lazio e l’Università di Tor Vergata.
L'approccio degli amministratori romani alle tematiche ambientali e del verde pubblico è cambiato; un approccio finalmente attento e fortemente caratterizzato da una gestione trasparente del bene pubblico, grazie anche all'attenzione sempre più viva dei cittadini, segno che #aRomasipuò restituire agli alberi e agli spazi verdi urbani il giusto valore estetico e culturale nel racconto del paesaggio urbano della città.