Traffico, movida e concentrazioni di locali sono argomenti molto diversi fra loro che però hanno, tra altri, un impatto determinante sull'armonia della nostra città e sul suo inquinamento acustico. La presentazione dei risultati della campagna Spegni il rumore, accendi il divertimento è stata l'occasione per confrontarsi e presentare le azioni di Roma Capitale a difesa della quiete.
L'iniziativa
La campagna Spegni il rumore accendi il divertimento è un'iniziativa realizzata da Legambiente Lazio, con il patrocinio del Municipio I di Roma Capitale, il contributo della Fondazione Sorgente Group e con media partner Radio Colonna, che punta a sensibilizzare cittadini e istituzioni sull'inquinamento acustico attraverso attività di monitoraggio del rumore, iniziative di comunicazione e informazione.
La normativa sul rumore ambientale
Roma Capitale è stata nel 2004 il primo grande comune italiano ad approvare il Piano di zonizzazione acustica. Nell'ambito delle competenze assegnate ai comuni dalla Legge quadro sull'inquinamento acustico e dalle Disposizioni regionali in materia di inquinamento acustico, il Dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale, attraverso il Servizio di pianificazione e gestione acustica del territorio, ha dotato Roma Capitale degli strumenti necessari per la classificazione e gestione acustica del territorio.
Dai primi mesi del 2010, il Dipartimento Tutela Ambientale è impegnato nella predisposizione del Piano comunale di risanamento acustico, uno dei principali adempimenti previsti dalla normativa nazionale e regionale che, nel caso romano, come per tutte le più grandi città italiane ed europee, è particolarmente focalizzato sulla verifica del rispetto dei livelli acustici assegnati alle infrastrutture di trasporto, ivi comprese le strade di competenza comunale che costituiscono circa l'85% della rete viaria.
La stratificazione di leggi sia nazionali che regionali è tale che, rispetto alla materia dell'acustica ambientale, non vi sia, in realtà, alcun vuoto normativo. Roma, con il suo Piano comunale di risanamento acustico, ha uno strumento strategico di respiro molto ampio la cui predisposizione non è in nessun modo propedeutica all'attività di controllo e vigilanza sul territorio, che ha già le sue forme e procedure ben codificate.
I comuni devono garantire che le attività che ricadono nel territorio (aeroporti, strade, ferrovie, discoteche, pubblici esercizi, impianti sportivi, scuole, ospedali, parchi pubblici, insediamenti residenziali ecc.) rispettino le modalità di esercizio e i livelli acustici fissati dalle normative di settore e dalla Classificazione acustica, avvalendosi della Polizia locale per gli aspetti legati alle verifiche amministrative e dell’Arpa Lazio per la misurazione dei livelli acustici e per l’accertamento della violazione dei limiti fissati dalla normativa di settore.

La movida notturna, il traffico, le concentrazioni di locali e il loro impatto
Il tema della cosiddetta movida notturna investe a pieno i comuni che devono tutelare e trovare la giusta formula per far convivere la quiete residenziale di un territorio e i suoi esercizi pubblici, attività di svago ecc. Si tratta, come è evidente, di un tema che abbraccia tante e diverse competenze perché se a valle è possibile registrarne l'impatto acustico sul territorio, a monte riguarda almeno, tra le altre materie:
- la legislazione in materia di liberalizzazione delle attività economiche,
- gli interessi degli operatori e degli avventori,
- il diritto alla quiete e alla sicurezza dei passanti e dei residenti,
- l'operatività delle funzioni di vigilanza e controllo.
Nel caso di Roma i fenomeni di disturbo legati alla movida solo in alcuni casi sono legati al superamento dei decibel previsti. Quello che spesso accade è la sovrapposizione delle fonti di rumore provocate dalla concentrazione degli esercizi pubblici in luoghi della città dal forte potere attrattiv. Tra gli impatti, va annoverato senz'altro il disturbo da rumore antropico (es: affollamenti e rumori eccessivi, chiacchiericci chiassosi, schiamazzi ecc.) e tutti quegli aspetti direttamente dipendenti dalla cattiva gestione dell'attività come nel caso della musica ad alto volume oppure oltre gli orari stabiliti, in parziale o totale difformità con quanto stabilito nelle autorizzazioni agli esercizi.
Da notare che il rumore antropico non è incluso quale “sorgente” nel campo di applicazione della normativa vigente di acustica ambientale (ma può essere comunque sanzionato in altri contesti normativi di riferimento, ad esempio l’art. 844 del codice civile “immissione di rumori” o l'art. 659 del codice penale “disturbo della quiete pubblica”).
Un approccio integrato all'impatto acustico
Il Gabinetto del Sindaco, per fare fronte alle problematiche in materia di sicurezza urbana collegate al fenomeno della cosiddetta movida notturna, tra le varie iniziative intraprese, ha ulteriormente sviluppato un progetto già avviato nel 2012 basato su un programma di monitoraggio del territorio di Roma Capitale, che prevede la videosorveglianza delle piazze e di alcune vie di Roma attraverso una piattaforma denominata Urban Security.
Bisogna certamente aumentare i controlli e focalizzare l'attenzione della Polizia locale sulle diverse tematiche ambientali che saranno più dettagliate nel Regolamento di gestione del rumore ambientale, in fase di approvazione, per portare poi a conclusione il Piano di risanamento acustico ambientale. Un tavolo di lavoro tra istituzioni, associazioni e cittadini può, inoltre, contribuire a questo processo aiutando a fare il punto sulle azioni messe in campo finora e quelle che ancora devono essere migliorate e ultimate.