Roma Capitale ospita quest’anno l’Assemblea del Coordinamento delle Agende 21 locali italiane. Nei due giorni di conferenze e dibattiti, all’Aranciera di San Sisto, amministratori, docenti e imprenditori, provenienti da tutta Italia, discuteranno di sostenibilità.
“Dalle buone pratiche alle politiche. Collaborazione e condivisione passando per Agenda 21, una rete globale per far bene all’ambiente”. Questo il titolo dato all’evento per sottolineare la necessità di adottare un nuovo approccio che trasformi le centinaia di buone pratiche presenti nel Paese in vere politiche ambientali, coordinate da una strategia centrale e declinate in modo omogeneo a livello locale in tutto il territorio nazionale.
La sfida della sostenibilità
Roma è lieta di ospitare una simile iniziativa per sottolineare l’importanza che la sfida della sostenibilità riveste oggi per la Capitale e il grande ruolo che giocano l’impegno e il lavoro all’interno di reti come Agende 21 Locali.
Roma Capitale sta vivendo una profonda trasformazione del proprio modello di sviluppo, riportando al centro dell’agenda di governo i temi della qualità dell’ambiente e un processo di innovazione che intende creare le occasioni per il futuro di una città più intelligente e più sostenibile.
L’Amministrazione Capitolina vuole realizzare un percorso per rendere efficiente e razionale l’uso delle risorse economiche e dell’organizzazione. Il sistema amministrativo deve rispondere a questa sfida con l’impegno di legare l’innovazione al rilancio dell’economia.

Il compito dell'Amministrazione
Roma ha lanciato questa sfida con un approccio fondato su un modello partecipato e innovativo, dove il cambiamento della governance dei problemi legati allo sviluppo e all’evoluzione della città è il principio-guida per definire una progettualità di lungo respiro, inserita in un quadro di riferimento che abbandoni una logica di emergenza, di frammentarietà e di assenza di programmazione.
Un compito, dunque, che impone di rivedere la struttura organizzativa, introducendo una maggiore capacità di lavoro interdisciplinare, combinando le diverse competenze degli assessorati e realizzando un programma di lavoro con al centro la manutenzione e la tutela dell’ambiente, per garantire un futuro alla nostra Città.
Stiamo inserendo le politiche della sostenibilità ambientale in un quadro trasversale, cogliendo le connessioni con le politiche dell’urbanistica, della mobilità, della manutenzione e delle infrastrutture, dell’energia e dello sviluppo.
Il ruolo della Capitale
Dalla gestione energetica degli edifici pubblici, con la cosiddetta Gara Calore che premia gli interventi volti all’efficienza e al risparmio energetico, alla progettazione di un Piano generale del traffico urbano (PGTU) volto all’abbattimento delle emissioni inquinanti, attraverso l’incentivazione del trasporto pubblico e collettivo in vece di quello privato, fino al nuovo ciclo di gestione dei rifiuti che, partendo da raccolta differenziata, riciclo, riuso, scardina l’idea di un rifiuto che produce altro rifiuto destinato alla discarica, ma si muove verso l’idea che un rifiuto produca nuova materia e nuovi prodotti.
Roma intende esercitare il proprio ruolo di Capitale, nel quadro di politiche nazionali ed europee improntate alla condivisione e all’internazionalizzazione.
Non è solo una fortunata coincidenza che Roma in questi giorni sia proprio la Capitale delle politiche urbane, con il vertice che ha visto riuniti tutti i sindaci delle Capitali europee, e Capitale della sostenibilità, con il Forum internazionale degli acquisti verdi (CompraVerde-BuyGreen) che si è chiuso appena il giorno prima dell’Assemblea di Agende 21 Locali.
Il modello nuovo
La sostenibilità ambientale dovrà essere il pilastro su cui poggiare le politiche urbane, con l’obiettivo di spostare l’asse dello sviluppo economico verso scelte improntate alla condivisione e all’avvio di un mix di soluzioni capaci di agire, in modo strutturale, sull’uso delle risorse ambientali.
Ecco qual è la vera sfida: riuscire a costituire un contesto di riferimento entro il quale le nuove realtà possano innestarsi, divenire sistema e connettersi, creando sostenibilità economica e ambientale che non siano più compartimenti stagni. Questo è il nostro orizzonte: attivare politiche e programmi che permettano a tutta la comunità cittadina di seguire stili di vita sostenibili, agevolando le scelte e rendendo semplici e facilmente attuabili i comportamenti necessari.
I nuovi programmi risulteranno vincenti se, da una parte, si riuscirà a cogliere la social innovation già in atto, già forte nelle richieste di cittadini e imprese e, dall’altra, se le istituzioni e le amministrazioni riusciranno a costituire un ecosistema vantaggioso e accogliente per le nuove imprese, per le nuove economie, per quelle realtà che utilizzano in maniera diversa e intelligente le risorse.
Un impegno che è coerente con quanto Roma sta portando avanti per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici e all’adozione di politiche di sostenibilità ambientali, come testimonia il lavoro con il Patto dei Sindaci per redazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES) e il suo costante aggiornamento. Impegno che stiamo realizzando nell’ambito di importanti network internazionali come il C40 e ICLEI, realizzando progetti ambiziosi per l’adattamento e la resilienza, in collaborazione con la Rockefeller Foundation.