Verso la definizione delle aree prioritarie della strategia di resilienza di Roma Capitale. La resilienza è la capacità di rispondere in maniera attiva agli shock e agli stress del nostro tempo. Dotarsi degli strumenti adatti per governare in modo incisivo e pienamente partecipato è un problema importante per le grandi metropoli mondiali, ma la specificità delle grandi città e del capitale umano può essere condivisa e messa in rete.
In questa scia si inserisce il seminario conclusivo della prima parte di Roma Città Resiliente, che ha chiamato a raccolta diversi soggetti per mappare in modo capillare le tendenze più importanti su cui agire. Dalla partecipazione dei cittadini al patrimonio naturale, alla governance, fino allo sviluppo delle infrastrutture di comunicazione e mobilità: sono molte le sfide di resilienza emerse nel corso del seminario che ha presentato le informazioni raccolte.
L'importanza di programmare in reti internazionali
Stiamo per vivere un periodo particolarmente impegnativo perché è quello che vedrà la preparazione della COP21 di Parigi (la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici in programma per dicembre 2015) e l’avvio del periodo di programmazione dei fondi europei per lo sviluppo. Le città, le aree metropolitane, sono chiamate a rispondere con concretezza a questa sfida, definendo programmi e condividendo scelte capaci di realizzare una strategia condivisa in materia di mitigazione e adattamento. La COP21 si prepara rispondendo a tre parole chiave che sono state lanciate in questi giorni: urgenza, speranza e ambizione. Dando forza parole dell’Enciclica di Papa Francesco Laudato si' sulla cura della casa comune: siamo chiamati a essere custodi della terra e a comprendere la necessità di realizzare un modello nuovo e condiviso di governo dell’ambiente nel quale viviamo.
Un impegno che Roma Capitale può svolgere con un ruolo attivo e propositivo, in posizione di rilievo, a sostegno delle politiche per le Città metropolitane, considerando l’esigenza di rafforzare le azioni sui temi della sostenibilità ambientale e dell’innovazione delle politiche di sviluppo urbano. Il nostro impegno con ICLEI, come con C40, può essere utile per creare una nuova capacità di realizzare progetti importanti, come quello avviato con la Fondazione Rockefeller sulla resilienza.
Una cabina di regia per i cambiamenti climatici
Come altre città, che hanno già adottato strategie per il clima, come Londra, Copenaghen e Parigi, anche Roma ha avviato l’adozione di strumenti nuovi, che puntano a un maggior coordinamento tra i diversi settori dell’amministrazione, definendo competenze capaci di garantire un governo complessivo delle politiche a difesa del clima.
Stiamo lavorando alla creazione di una Cabina di regia per i cambiamenti climatici, un coordinamento tra assessorati in grado di produrre risultati importanti: un referente per le politiche del clima che operi per integrare nelle politiche urbane i temi di mitigazione e adattamento, riconoscendo un peso strategico a queste azioni. Un compito ben preciso e identificabile, che sia utile a rafforzare le azioni di governo e a svolgere un ruolo di integrazione tra i settori che programmano l’energia, i trasporti, i rifiuti, il verde urbano, gli acquisti verdi, la manutenzione della città ecc.
Verso la strategia di resilienza di Roma
Si conclude così la prima fase di Roma Resiliente: insieme alle metropoli mondiali che fanno parte del Network 100RC, abbiamo raccolto (anche tramite consultazione online) le informazioni e i punti di vista che saranno alla base della costruzione del Piano di Resilienza per passare, nel prossimo autunno, all'identificazione delle azioni da includere nella strategia di resilienza della nostra città.
L'impegno di Roma, grazie al progetto promosso dalla Fondazione Rockefeller, continua in direzione di una progettualità integrata che sappia incrociare gli ambiti di intervento e sappia includere l'esperienza di chi ogni giorno vive e lavora in una città più giusta e inclusiva.