Prevenire i disagi del maltempo

Prevenire i disagi del maltempo

Prevenire i disagi del maltempo

Si scrive "maltempo" e si legge disagio, allagamenti, movimenti franosi, alberi pericolanti. Anni di crescita urbana poco o mal regolata, pianificazione di bassa qualità, gestione non adeguata delle periferie e delle infrastrutture, cementificazione ed edilizia disordinata ci hanno reso vulnerabili agli eventi metereologici.

Gli eventi di questi giorni

In questi giorni il maltempo che ha colpito Roma ha messo alla luce questi problemi . Dal 31 gennaio a oggi sono stati più di 700 gli interventi della Protezione Civile di Roma al fianco dei cittadini. Una macchina di primo soccorso che ha messo in campo 54 unità a pieno organico e ha coordinato circa 1.000 volontari, uomini e donne.

Numeri imponenti come i più di 6.000 pasti e più 5.000 litri di acqua potabile distribuiti in diverse zone della città, in strutture di ricovero per le persone che hanno dovuto lasciare la propria abitazione o a domicilio per chi è rimasto senza luce elettrica o gas, più 200 interventi per la rimozione o la messa in sicurezza di alberi e più di 150 tonnellate di rifiuti ingombranti rimossi da AMA dalle aree più colpite dai disagi.

Una priorità che non può essere rinviata

Contro il maltempo serve anzitutto la buona politica e tanto impegno. Gli eventi metereologici esisteranno sempre e forse il loro impatto sarà più rilevante e frequente in futuro, gli interventi concreti per la prevenzione del rischio idro-geologico e l'equilibrio dei sistemi ambientali sono una priorità che non può essere rinviata.

Proprio lo scorso dicembre, Roma è stata selezionata dalla Fondazione Rockfeller, insieme ad altre 32 città nel mondo, per predisporre un piano di resilienza adottando quei provvedimenti che permettono di attenuare gli effetti delle manifestazioni meteorologiche. Si scrive "resilienza" e si legge capacità di rispondere agli eventi, riduzione dei rischi e dei danni affrontando in modo attivo le condizioni meteorologiche.

Ora più di prima il nostro impegno è dunque nella direzione della prevenzione e manutenzione del territorio. In molti quartieri la manutenzione ordinaria di questi mesi ha scongiurato allagamenti e disagi ulteriori, ma per molti altri quartieri sono necessari interventi strutturali per ristabilire il giusto equilibrio sul territorio urbano. Questi due temi erano già, prima di questi giorni, capitoli importanti nel nuovo bilancio in via di definizione. Oggi prevenzione e manutenzione del territorio divengono ancor più priorità e lavoreremo per sensibilizzare e trovare le risorse necessarie agli interventi. Un impegno che ci vede coinvolti sul territorio dei municipi e su scala più ampia, nelle sedi internazionali: Roma è presente nella rete per scambiare buone pratiche e capacità progettuali e in tutti i luoghi in cui si confrontano e definiscono le politiche legate al clima, come il C40 riunitosi da poco a Johannesurg.

Un impegno necessario per assicurare un futuro alla nostra città: per farlo intendiamo stringere una maggiore collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, che sta svolgendo un’importante azione con la stesura della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (si può scaricare il testo) e con il Coordinamento Agende 21 locali, che permette di scambiare esperienze con altre città italiane impegnate nella redazione di piani di adattamento.

Innovare la governance della Città

Trasformazione e rigenerazione urbana che, partendo dal recupero delle aree marginali, soggette a degrado e abbandono, prevedano interventi volti a rafforzare la capacità dei sistemi ambientali di mantenere l’equilibrio: il verde pubblico e la gestione degli spazi urbani diventano, in questo modo, l’opportunità per affrontare in modo attivo le condizioni meteorologiche, riducendo i rischi e i danni. 

Si tratta di un’opportunità per innovare la governance della Città, attuando un coordinamento costante (con processi di partecipazione e condivisione con i cittadini) che affronti pianificazione, verde, mobilità e manutenzione, rafforzando gli elementi di un cambiamento radicale del modo di pensare e gestire lo spazio urbano.

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