Cari tutti e tutte,
l’occasione della fine dell’anno mi riporta a scrivervi utilizzando la newsletter, anche se tramite i giornali e i social ho più volte fatto sentire la mia voce nelle complicate giornate in cui si è chiusa l’esperienza della giunta Marino.
In quei giorni ho espresso il mio dissenso per le modalità adottate, modalità che avrebbero danneggiato la città, il PD e il tanto lavoro svolto dall'Amministrazione. Purtroppo i fatti hanno confermato quel mio timore e ora si tratta di ricucire e risalire una difficilissima china.
Le mie valutazioni difendevano i notevoli e faticosi percorsi di cambiamento intrapresi da quella Amministrazione che, come è evidente in queste ultime settimane, non vanno avanti da soli, ma necessitano di una forte volontà politica, proprio perché sono molti gli interessi - legittimi o meno - che in questa città spingono in direzioni diametralmente opposte.
Dopo quel pesante mese di ottobre, era per me necessaria una pausa e solo staccando un momento la spina mi sono resa conto, in maniera ancora più nitida, di alcuni fattori che hanno complicato l’evolversi delle cose. Fattori come l'incredibile bombardamento mediatico al quale, soprattutto negli ultimi mesi, siamo stati esposti; un bombardamento ancor più evidente proprio oggi mentre la gestione commissariale, pur incontrando le stesse difficoltà nell'affrontare correttamente tante questioni, non suscita nei media un simile livello di scontro e di polemiche.
C'è una cosa chiara oramai a molti e che noi che ci siamo confrontati direttamente con le difficoltà di governo quotidiano di questa città cerchiamo di comunicare da tempo: i problemi di Roma sono strutturali e ci vorrà tempo e perseveranza per affrontarli e provare a risolverli. Non ci sono scorciatoie, facili soluzioni o bacchette magiche. In questi due anni e mezzo molti percorsi di cambiamento sono stati avviati e iniziano a dare i frutti attesi, ma ancora molto occorre riformare nella governance della Capitale.
Oggi è necessaria una riflessione nel centrosinistra per acquisire - come patrimonio collettivo - alcune azioni riformatrici avviate (penso a quanto messo in campo per cambiare il ciclo dei rifiuti o per la gestione e gli appalti per la manutenzione del verde, ma anche al piano regolatore generale dei cartelloni pubblicitari o ai percorsi di rigenerazione urbana e densificazione che aiutano ad azzerare nuovo consumo di suolo, solo per citarne alcune). La stessa riflessione dovrà portare proposte e programmi su cosa si sarebbe potuto fare meglio e su cosa bisognerà fare per la città.
In queste settimane abbiamo elaborato (insieme a molti dello staff dell'assessorato, ai quali va il mio ringraziamento per l’impegno che ha portato ad alcuni traguardi importanti, in condizioni oggettivamente non semplici) una riflessione (che trovate in allegato come presentazione) sul lavoro svolto in questi due anni e mezzo, una fotografia sintetica sui temi dell'ambiente e dei rifiuti nella Capitale, sulla situazione iniziale e su quanto portato a termine o messo in cantiere.
Io a gennaio torno al mio lavoro, come è giusto che sia, ma continuerò a mettere le mie competenze e la mia esperienza, sperando di continuare a elaborare e condividere con voi percorsi e proposte, al servizio della città.
Intanto vi auguro un Buon 2016, che l'anno nuovo sia un anno di ripartenza.
Estella